Il 10 Gennaio si è svolta la terza tappa di Imprenditour (la prima di quest’anno) nello showroom “Omnia Serramenti” di Cascina (PI). Il nuovo format dei giovani imprenditori patrocinato dalla Camera di Commercio, dal comune di Pisa, Cascina, San Miniato e Ponsacco dove in 30 minuti abbiamo parlato di comunicazione innovativa.
Questo il link del video —>
Partner ufficiale dell’iniziativa la Banca MPS Monte dei Paschi di Siena.
Partner Video di Imprenditour per le riprese con drone nelle location Dronart
La comunicazione innovativa: è stato uno degli argomenti e degli interventi che più è piaciuto durante l’ultimo Premio Giovani Imprenditori alla Stazione Leopolda dello scorso 3 novembre. Abbiamo deciso di parlarne anche il 10 Gennaio nella terza tappa di imprenditour. Comunicazione innovativa e creativa non vuol dire però sempre ottenere i risultati sperati.
Molti gli epic win ma anche gli epic fail dello scorso anno. Per entrare meglio nell’argomento ne citiamo solo alcuni che sicuramente avrete visto.
Lo spot di Buondì Motta: Epic Win o Epic Fail?
La cartellonistica sessista di Pandora: sicuramente Epic Fail
La campagna definita razzista di Dove: Epic Fail
Questo ed altro lo abbiamo chiesto a Alessio Logrippo, Copywriter e Cofondatore di Peyote ADV, autore di campagne pubblicitarie di grandissimo successo, in collegamento skype e poi in studio con noi (ndr Alessio Logrippo ha risposto alla chiamata skype da un telefono ma poi dopo qualche minuto è entrato nello showroom di Omnia Serramenti a Cascina (PI). Alessio Logrippo si è fatto 350 Km per venirci a trovare da Roma!!!)
Che cosa ne pensa un creativo pubblicitario della pubblicità creativa?
“Sembra una domanda banale ma non lo è, la tendenza oggi è o quella di glorificarla e usarla anche fine a se stessa, senza un collegamento con il prodotto o servizio da pubblicizzare oppure a demonizzarla, credendo che tutto ciò che è creativo sia inutile. Io credo che la creatività sia uno strumento al servizio delle aziende. E’ come un un colpo di tacco del calciatore, da valutare come se fossimo degli allenatori, in virtù cioè dell’effetto che produce a livello concreto, del fatto che mandi in porta un compagno o aiuti a fare goal, se è bello da vedere e perdi palla meglio evitarlo. A volte assistiamo anche ad una sorta di schizofrenia pure da parte di grandi aziende, come la MOTTA….”
In che senso la motta? tu alla Leopolda ci hai fatto l’esempio dello spot del buondì, dicendoci che secondo te aveva senso e avrebbe aiutato il brand a tornare nella testa dei consumatori…
“Confermo quello che ho detto a Novembre alla Leopolda e voglio fare invece il parallelo tra lo spot del panettone motta 2016, creatività sublime al servizio di un’idea 100% brand e valori di prodotto, ovvero DA SEMPRE QUELLO DI SEMPRE con lo spot di quest’anno, COME UN CANDITO A NATALE, che l’unico effetto che ottiene a mio avviso è quello di ricordarci che il panettone è quella roba dove ogni tanto per sbaglio di tocca ingoiare un candito, che è vero non piace a nessuno e non per questo ci devi costruire sopra una campagna nel momento in cui devi invece massimizzare le vendite. Questa la trovo creatività fine a se stessa, lontana dai plus di prodotto e sarei curioso di conoscere i dati di vendita di questo Natale rispetto a quello passato, in cui hanno invece SFORNATO uno spot con la S maiuscola.
Si fa un gran parlare della comunicazione INSTANT, soprattutto sui social? Che cos’è di preciso? Funziona? Quando?
“In passato ci siamo cimentati con questa azione ma che ora se ne abusa un po’, va sempre capito il motivo per cui si fa, ottimo per lanciare un prodotto o servizio o marca che nessuno conosce purché non si commetta l’errore di abbinare sempre e comunque il fatto di cronaca con il brand, anche quando non c’entra nulla. Meglio poche azioni ma buone e mai impostare una attività social solo su questo. L’equivoco è semplice, si pensa che il numero dei fan sia direttamente proporzionale al fatturato, più fan hai e più fatturerai, assolutamente no. Semmai molte aziende si concentrano troppo sulla gestione ordinaria della pagina e poco su campagne mirate che sfruttano il grande potere di facebook, quello di conoscere meglio di chiunque altro le persone con cui si relaziona il suo inserzionista. Siamo noi a raccontare cosa facciamo, con chi siamo sposati, cosa mangiamo, dove viaggiamo e se siamo amici o meno di qualcuno che compie gli anni o si sta per sposare. Facebook mette tutto insieme e serve il piatto a chi paga, senza disperdere nemmeno un centesimo.”
E i mezzi tradizionali? sono morti oppure abbiamo ancora la possibilità di fare qualcosa di innovativo attraverso di loro?
Intanto diciamo una cosa importante, il governo sta aiutando l’editoria a risollevarsi attraverso un bonus pubblicità, in vigore, che restituisce a chi pianifica su stampa e radio il 90% di quello che ha speso in più su questi mezzi rispetto all’anno precedente, subito, con gli f24. Abbiamo stravolto molti dei nostri piani di comunicazione quest’anno perché molti clienti hanno iniziato a riprenderli in considerazione e per noi è stata una buona occasione per dimostrare che hanno anche un certo valore, se il messaggio che utilizzi è efficace. La storia poi ci ha insegnato che si può giocare e sfruttare il mezzo in modo fantastico. Ve la ricordate la campagna in germania di playboy, un’affissione a due strati con una ragazza in maglietta bianca che con la pioggia diventava magicamente trasparente facendo intravedere i seni? il titolo era GUYS, PRAY FOR RAIN, il vantaggio era non dover raccontare niente di particolarmente profondo, puro brand, trasgressione e complicità con il pubblico maschile.
Voi di Peyote adv siete diventati famosi anche per la capacità di comunicare attività che sembravano incomunicabili? Che ci dici in proposito?
Peyote ha avuto un grandissimo successo qualche anno fa con le dissacranti campagne di Taffo Funeral Service con cui Alessio Logrippo è riuscito a sdrammatizzare la pubblicità e la comunicazione in uno dei settori più difficili di tutti: le imprese funebri.
“Vorrei sfatare un altro falso mito, ovvero che bisogna sempre comunicare qualcosa di diverso rispetto alla campagna precedente sfornando continuamente cose nuove. Ma questo serve all’agenzia, per fatturare, non necessariamente all’azienda committente. Proprio nel caso del nostro cliente con un sexy shop a Roma abbiamo ripetuto quest’anno una campagna fatta per lui a Roma due anni fa, con cui aveva fatto il record di incassi a Natale, cosa che ha ripetuto anche quest’anno, nel 2017, con il natale migliore di sempre, pur avendo utilizzato una creatività già uscita due anni prima. Lui contento, noi contenti per lui, guadagneremo di più la prossima volta. Il problema delle attività border line semmai è la censura, noi in certi settori siamo diventati sciatori, un continuo zig zag tra gli ostacoli, poi a Roma abbiamo il vaticano, potete immaginare 🙂
Alla terza tappa di #imprenditour era presente anche il Direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli. A lui abbiamo chiesto una fotografia dello stato di salute delle aziende di Pisa e provincia nell’anno che si è appena concluso e le prospettive per l’anno che è appena cominciato.
Questi alcuni dati citati dal Direttore Pieragnoli:
I numeri non sono positivi. Negli ultimi 10 anni abbiamo perso il 15% di reddito, -34000 partite iva in toscana. Il rapporto nascita-mortalità negli ultimi 3 trimestri ha un saldo positivo di 156 aziende ma sono state chiuse tantissime aziende storiche. Per quanto riguarda la spesa turistica nella Provincia di Pisa abbiamo perso da gennaio a agosto 2017 40 milioni di euro. I numeri del turismo in Toscana sono i seguenti: Firenze 1 miliardo 902 milioni, Lucca 276 milioni, Siena 263 milioni, Pisa 183 milioni. Considerando stime di soste di 20 minuti in Piazza dei miracoli, il direttore afferma che il tempo non è sufficiente nemmeno per comprare una bottiglietta di acqua a fronte dei 55000 pullman e dei 18 milioni di turisti che arrivano alla stazione, ma solo 1 milione di pernottamenti e centinaia di migliaia di noleggi auto, lasciano capire che Pisa attualmente ha un turismo di passaggio dove si arriva, si vede la torre e si va altrove.
Altra nota dolente per la Provincia di Pisa è la sicurezza. Pisa è una delle città meno sicure in italia. Sarà necessario trovare una sinergia tra sicurezza e turismo per migliorare il lavoro degli imprenditori ed attrarre più turismo.
Queste le KEYWORD da ricordare per questo secondo appuntamento di #imprenditour
#CREATIVITA’FUNZIONALE – la creatività nella comunicazione è efficace quando è funzionale agli obiettivi
#BONUSPUBBLICITA’ – Esiste un bonus pubblicitario per radio tv e carta stampata
#CAMPAGNABUONAFUNZIONASEMPRE – Una campagna quando è una buona campagna funziona anche se utilizzata più volte
#RILANCIARETURISMOAPISA – Rilanciare il turismo a Pisa è un obiettivo da centrare per questo nuovo anno
Appuntamento alla prossima tappa di Imprenditour Mercoledì 17 Gennaio 2018 da EDILCOMES a Pisa.