In questa era di innovazione, digitalizzazione e e-commerce i “vecchi” negozi fisici possono sopravvivere?
Secondo alcuni sì, ma soltanto se sapranno utilizzare a proprio vantaggio i nuovi mezzi messi loro a disposizione, come ad esempio una cosa chiamata marketing di prossimità (o, in inglese, proximity marketing).
Ma di cosa si tratta esattamente? Altri non è che un modo per sfruttare il digitale a nostro favore, usando la tecnologia mobile che guida smartphone & co. e che ci segue praticamente ovunque grazie alla perenne connessione internet.
Questa tecnica non agisce, infatti, su un target di utenti ben definito, bensì sugli individui che si trovano in una determinata area e siano in prossimità di un dispositivo attraverso il quale sia possibile instaurare una comunicazione.
Così negozi, ristoranti, cinema e tutti i luoghi fisici per l’acquisto di beni e servizi, invece di utilizzare pubblicità o volantini per arrivare ad un potenziale cliente, possono semplicemente mandare un messaggio a chiunque passi davanti alla loro vetrina.
Ma possiamo andare oltre. Sfruttando i Big Data di Google, ad esempio, potremmo conoscere i gusti e le necessità di quel passante: se cerca un regalo per la fidanzata, se è vegano, che numero di scarpe porta, e così via, in modo da “intercettarlo” prima che passi al prossimo negozio.
In questo modo si trasporta nel mondo mobile e digital quel savoir-faire e quel clima di fiducia un tempo riservato al negoziante sotto casa: dimostrando al potenziale cliente che sappiamo di cosa ha bisogno ed abbiamo una soluzione al suo problema, lo portiamo a fare un passo oltre la soglia del negozio fisico.
Dal punto di vista prettamente tecnologico, per fare marketing di prossimità, possiamo sfrutta gli iBeacons, ovvero piccoli strumenti di connessione che possono identificare con estrema precisione la posizione di una persona dotata di un cellulare connesso. Tra i primi ad aver implementato questa tecnologia troviamo McDonalds a Tesco, che nei propri retail store comunicano con i possibili clienti sfruttando questa tecnologia, interagendo con il prodotto giusto in base alla posizione nel negozio.
Un’altra tecnica adottata per fare marketing di prossimità è il Digital e Mobile signage, tecniche che permettono di spostare l’interazione ottenuta grazie al marketing di prossimità su device interattivi, come lavagne digitali, proiettori, display LED. Ci sono poi altri mezzi, come RFID, NFC, audio di prossimità, motion capture, e eye tracking, dalle altrettante possibilità di interazione.
“In Italia” – scrive Ninja Marketing– “questo tipo di attività vengono ancora realizzate in maniera timida e superficiale, complice anche la complicata legge sulla privacy e la nostrana tendenza a vivere ogni attività che ci coinvolge fuori da uno schermo come un’”invasione”, ma all’estero il marketing di prossimità sta diventando uno strumento imprescindibile per i negozi fisici, con vantaggi innegabili anche per gli stessi consumatori”.